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Implantologia con poco osso. Come intervenire

Implantologia con poco osso. Come intervenire

Quando si ha poco osso per inserire un impianto dentale, sia mandibolare che mascellare, alle volte ci si trova di fronte a situazioni che presentano alcune complessità. Innanzitutto bisogna eseguire un’accurata diagnosi per decidere qual è la tecnica migliore per intervenire.

Molto spesso accade che ai pazienti venga detto, in una diagnosi precedente, che c’è poco osso per inserire gli impianti dentali. Molte volte viene fatta una semplice radiografia panoramica che non è sufficiente se c’è poco osso a disposizione.

Possiamo avere diversi tipi di mancanza di osso o atrofia ossea:

  • atrofia verticale: Mancanza di osso in altezza
  • atrofia orizzontale: Mancanza di osso in spessore
  • atrofia sia verticale che orizzontale: Mancanza di osso sia in altezza che in spessore

Quali sono i parametri per valutare l’osso sul quale inserire gli impianti?

I parametri sono la qualità e la densità ossea, che non sono la stessa cosa.

La qualità ossea valuta le proporzioni tra tessuto osseo compatto e trabecolare e dipende anche dalle dimensioni dello scheletro, dall’architettura e dall’orientamento tridimensionale delle trabecole. Non è solo una questione di contenuto minerale, ma anche di struttura. Il parametro della qualità dell’osso si misura con il Bone Quality Index (abbreviato in BQI)

Tipo I: osso molto compatto
Tipo II: osso corticale compatto e osso trabecolare denso
Tipo III: osso corticale minore e abbondanza di osso trabecolare
Tipo IV: osso corticale molto sottile e osso trabecolare poco denso

grafico di densità ossea
densità ossea

La densità minerale ossea (abbreviata spesso come BMD) è la quantità di minerali contenuti in un centimetro cubo di osso. E’ divisa in quattro classi:

D1: Osso corticale compatto
D2: Osso corticale poroso, osso spugnoso e trabecolatura densa
D3: Osso corticale poroso, osso spugnoso e trabecolatura lassa
D4: Osso spugnoso a trabecolatura lassa

La valutazione di questi due parametri, qualità e densità ossea, in aggiunta ovviamente anche alla quantità ossea, saranno decisivi per scegliere il sito in cui inserire un impianto dentale. Saranno la miglior garanzia per assicurare una ottimale stabilità e futura osteintegrazione.

Denti fissi con poco osso, alternative all’innesto osseo

Le alternative all’innesto osseo nei casi di pazienti con poco osso prevedono impianti corti, impianti inclinati, impianti pterigoidei ed impianti zigomatici. Queste soluzioni chirurgiche, molte volte a carico immediato, offrono tempi rapidi di riabilitazione.

Per evitare il più possibile i tradizionali protocolli chirurgici che prevedono tecniche invasive di ricostruzione, come il Grande Rialzo del Seno Mascellare e gli Innesti Ossei, nel corso dell’ultimo decennio la ricerca per quanto riguarda l’implantologia si è concentrata su studi e tecnologie per rendere le terapie più sicure, semplici e rapide in modo da risolvere i casi clinici più difficili dove c’è mancanza di osso per inserire gli impianti.

Impianti dentali corti

Gli impianti corti hanno una lunghezza che non supera 7 mm. Per essere inseriti bastano soli 5-6 mm si osso.

impianti dentali corti
Impianti dentali corti

Le indicazioni per il posizionamento di un impianto corto riguardano soprattutto i casi dove vi sia atrofia ossea verticale, ossia una limitata altezza dell’osso residuo, situazione che sovente si verifica nelle aree posteriori di entrambe le arcate.

Nella mandibola, arcata inferiore, in particolare gli impianti corti sono utilizzati per evitare il rischio di ledere il nervo alveolare inferiore, cosa che genererebbe parestesia o insensibilità permanente del labbro.

Qualora le condizioni del caso lo prevedano, rimane in linea generale valida l’indicazione di ricorrere ad un impianto corto per evitare al paziente interventi più complessi, quali il Grande Rialzo del Seno Mascellare o la ricostruzione ossea mandibolare con innesti o tecniche rigenerative.

Impianti dentali inclinati

Un impianto dentale inclinato è un tipo di impianto dentale che viene posizionato in modo non verticale nell’osso mascellare o mandibolare. Questo approccio può essere necessario quando si vuole ingaggiare porzioni di osso residuo che non sarebbero raggiungibile con un impianto dentale posizionato verticalmente.

panoramica con impianti dentali inclinati
Impianti dentali inclinati

Ci sono diverse ragioni per cui potrebbe essere necessario utilizzare un impianto dentale inclinato:

  • Quantità o qualità dell’osso: Se c’è una carenza di quantità o qualità dell’osso disponibile nell’area in cui è necessario inserire l’impianto dentale, può essere necessario inclinare l’impianto per ingaggiare delle porzioni di osso che permettano una stabilità implantare migliore.
  • Posizione dei nervi o dei seni mascellari: In molti pazienti la posizione dei nervi o dei seni mascellari può interferire con l’inserimento diretto di un impianto dentale verticale. Inclinando l’impianto, è possibile evitare queste strutture.

Podcast sull’implantologia con poco osso

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Non sempre sono sufficienti impianti corti o impianti inclinati

Ci sono situazioni estreme, per esempio pazienti hanno portato per molti anni la protesi mobile, dove impianti corti o impianti inclinati non sono sufficienti per risolvere la situazione. Questi casi si possono essere risolti con l’inserimento di pterigoidei e/o impianti zigomatici.

Impianti dentali pterigoidei

L’impianto pterigoideo serve per sostituire i denti mancanti in pazienti che non hanno sufficiente osso nella regione posteriore della mascella.

radiografia panoramica di un impianto pterigoideo
Impianto pterigoideo

Durante l’intervento chirurgico, viene effettuata un’incisione nella gengiva per esporre l’osso mascellare. Successivamente gli impianti dentali, che sono più lunghi rispetto a quelli tradizionali, vengono posizionati in modo da ancorarsi nell’osso pterigoide, che è un osso solitamente di buona densità. E’ una delle soluzioni ideali per evitare il Grande Rialzo del Seno Mascellare.

L’impianto dentale pterigoideo è una procedura complessa e richiede competenza e conoscenza specializzata da parte dell’odontoiatra.

Impianti dentali zigomatici

Gli impianti zigomatici sono progettati con una lunghezza extra per raggiungere l’osso zigomatico. Possono misurare da 30 ad oltre 50 mm. Vengono ancorati agli zigomi i quali hanno un’alta densità ossea tale da potere effettuare un carico immediato anche in circostanze estreme.

radiografia panoramica di un impianto zigomatico
Impianto zigomatico

Espansione ossea/Split Crest con il metodo Piezo Surgery

macchinario piezosurgery
Piezosurgery

Nei pazienti che hanno portato protesi mobili per lunghi periodi troviamo generalmente un osso molto assottigliato in spessore che viene definito per la sua conformazione a “lama di coltello”.

Nelle creste sottili è possibile, attraverso espansori dedicati, poter ampliare la cresta e posizionare gli impianti senza dover ricorrere a tecniche rigenerative. Questa procedura chirurgica è chiamata Split Crest.

Nella nostra Clinica per questa tecnica utilizziamo il Piezo Surgery in modo da posizionare gli impianti con una tecnica poco invasiva e di maggior predicibilità.

Indicazioni: atrofia orizzontale. Mancanza di osso in spessore.

Un aiuto dalla chirurgia computer guidata

Gli impianti pterigoidei e gli impianti con poco osso nell’area mandibolare inferiore sono tra quelli che rientrano nei casi difficili dell’implantologia avanzata. Quando si posizionano questi impianti bisogna valutare molto bene la situazione anatomica. Nella mandibola il nervo alveolare inferiore e nella mascella l’arteria palatina maggiore sono strutture vitali che devono essere assolutamente rispettate.

Per questa ragione è molto importante, per posizionare questi impianti, l’uso della chirurgia computer guidata per evitare danni irreparabili.

Video intervista del Dr. Villa sulle tecniche alternative quando c’è poco osso

Aggiornamento implantologia con poco osso

Se fino ad alcuni anni fa per trasferire nella realtà il posizionamento degli impianti fatto virtualmente sul computer ci si avvaleva dell’uso di mascherine chirurgiche oggi disponiamo di una tecnologia molto più avanzata e precisa che è la Chirurgia Guidata Dinamica.

Dall’inizio del 2019 nella nostra Clinica abbiamo introdotto la nuova Tecnologia X-Guide che ci permette di posizionare gli impianti in massima sicurezza, superando i limiti della chirurgia guidata tradizionale.

Questa ci consente di seguire su un monitor durante tutta la fase operatoria il percorso delle frese lungo l’asse dell’impianto posizionato virtualmente e di valutare costantemente la loro distanza dalle strutture vitali quali arterie e nervi.

E’ come operare con un GPS!

tecnica di Implantologia x-guide
Implantologia X-Guide

Implantologia a carico immediato senza osso

In pazienti con evidenti e marcate carenze di osso si utilizzano tecniche di rigenerazione e ricostruzione ossea. Il fine è quello di aumentare i volumi ossei in modo da consentire la possibilità di inserire gli impianti dentali.

Queste procedure presentano i seguenti limiti:

  • una certa invasività chirurgica
  • tempi lunghi di riabilitazione
  • costi elevati per il paziente, sia economici che biologici
  • possibilità d’insuccesso a lungo termine (10 anni)

Come prevenire la perdita di osso?

Vorremmo puntualizzare che l’estrazione di denti e l’uso pur provvisorio di una protesi mobile, soluzione purtroppo ancora assai comune, porta inevitabilmente alla perdita di osso. Per cui il posizionamento di impianti a carico immediato subito dopo l’estrazione dei denti è il miglior modo in assoluto per prevenire questa perdita.

intervento di implantologia con poco osso

E’ possibile evitare di ricorrere alla protesi mobile, dentiera?

Nei pazienti con parodontite avanzata la diagnosi della presenza o no osso per posizionare gli impianti va sempre attentamente confermata tramite TAC Cone Beam. Molto spesso la presenza stessa dei denti è in grado di mantenere una certa quantità di osso che, pur minima, può essere utilizzata per inserire con successo degli impianti a carico immediato post-estrattivo.

Prezzi: un preventivo va sempre personalizzato

Solo dopo una visita clinica e le indagini radiologiche previste (lastra panoramica e TAC Cone Beam) I’implantologo sarà in grado di pianificare un intervento e di specificarne i costi al paziente.

La nostra Clinica, per agevolare i pazienti che abitano lontano e sono scoraggiati dall’affrontare un lungo viaggio per presentarsi ad una prima visita, offre la possibilità di avvalersi di servizio di consulenza preliminare online completamente gratuito. Il Dr. Roberto Villa ed il Dr. Gabriele Villa valuteranno le indagini radiologiche che ti saranno richieste e che avrai avuto la cura di inviarci tramite email. Ti sarà in questo modo proposto un piano di trattamento preliminare per risolvere il tuo caso con una previsione di spesa approssimativa. Sarai libero di accettare o meno il preventivo e decidere per l’intervento. Nel momento in cui sceglierai positivamente, dovrai prenotare una prima visita alla fine della quale il costo del trattamento ti sarà dichiarato con estrema precisione.

Ti invitiamo a leggere cliccando qui come accedere al questa opportunità.

Implantologia con poco osso OnlyOne®

Oggi nella nostra Clinica, grazie al protocollo OnlyOne®, siamo in grado di sfruttare a 360° anche minime quantità di osso residuo e procedere in pazienti con piorrea molto avanzata con riabilitazioni di implantologia a carico immediato con risultati estetico-funzionali eccellenti e duraturi.

Presentiamo ora le foto di un caso clinico di una paziente con parodontite avanzata con poco osso riabilitata senza innesti ossei.

E’ stato utilizzato l’innovativo protocollo di implantologia con poco osso OnlyOne® a carico immediato con l’emergenza dei denti dalle gengive naturali.

Conclusione

Pazienti che hanno portato per anni una protesi mobile che ha generato una marcata perdita ossea o pazienti con parodontite avanzata possono essere, quasi sempre, riabilitati con una protesi fissa nel giro di 24 ore senza necessità di innesto osseo, tramite il posizionamento di impianti dentali con protocollo di carico immediato.

Domande Comuni

Quando non si possono mettere i denti?

Non si possono mettere impianti dentali quando le condizioni di salute generale del paziente non lo permettono o quando la quantità e qualità dell’osso residuo non sono adeguate. Tuttavia, con le moderne tecniche esistono diverse soluzioni a questi problemi.

Quanto osso serve per un impianto dentale?

La quantità di osso necessaria dipende da vari fattori, inclusa la posizione dell’impianto e il tipo di impianto scelto. Di solito, sono richiesti almeno 1 mm di osso intorno all’impianto, ma le esigenze specifiche possono variare.

Come fare un impianto dentale se manca l’osso?

Se manca l’osso, un dentista può valutare la possibilità di utilizzare tecnologie avanzate come X-Guide oppure di tecniche di rigenerazione ossea o l’utilizzo di impianti corti o mini-impianti. La scelta dipenderà dal caso specifico e dalla valutazione di uno specialista in implantologia.

Come aumentare l’osso per gli impianti dentali?

Esistono varie tecniche come l’innesto osseo autologo, l’utilizzo di materiali di rigenerazione ossea, e le membrane riassorbibili che facilitano la crescita dell’osso. La decisione su quale tecnica adottare dipenderà dalla situazione individuale e dalla valutazione professionale.

Conclusione

Per i pazienti con una ridotta disponibilità di tessuto osseo, l’implantologia dentale offre ancora delle opzioni valide per ripristinare la funzionalità e l’estetica dei denti. È importante rivolgersi a un implantologo esperto e competente che possa valutare il caso specifico e proporre il trattamento più adatto a garantire risultati ottimali. Nonostante le sfide, il progresso delle tecniche chirurgiche e di rigenerazione offrono nuove speranze e possibilità per i pazienti di tornare a sorridere con fiducia.

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