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Implantologia nella zona molare

Implantologia nella zona molare

Intervento di implantologia dentale nella zona molare dove la qualità e la quantità di osso residuo, sovente, possono essere ridotte.

Caso clinico di Giovanna

Giovanna, in seguito a carie, si presentava con una evidente frattura del primo molare superiore. Si è deciso di sfruttare il setto osseo tra le due radici. Si è tolto il molare e si è inserito un impianto dentale, che è stato immediatamente caricato (carico immediato).

La situazione iniziale. Visione occlusale
La situazione iniziale. Visione occlusale
La situazione iniziale. Visione laterale
La situazione iniziale. Visione laterale

Come avviene l’intervento?

Togliere un dente, mettere un impianto dentale e caricarlo con un provvisorio in una
zona molare, è una procedura chirurgica che richiede una notevole esperienza implantare.

La zona molare viene considerata sfavorevole agli impianti perché:

  • la qualità e quantità ossea in quel distretto è ridotta
  • vi è, in quel tratto, un aumento del carico masticatorio.

Come si è proceduto

Si è trovato del buon osso tra i setti.
Alle volte tra una radice e l’altra vi è dell’osso di buona qualità.

Il molare ha due radici sulla porzione vestibolare (esterna) e una sulla porzione palatina (interna).
Spesso tra la radice vestibolare e la radice palatina c’è un setto osseo
dove è possibile ancorarsi.

Alla paziente, in sedazione cosciente, è stato posizionato un impianto dentale tra i setti, si è ricoperto con del biomateriale.

implantologia molare dopo
Provvisorio 24 ore dopo l’intervento

La consegna dei nuovi denti

Nel giro di 24 ore, quindi con un unico intervento, stato consegnato un provvisorio. A distanza di 6 mesi la paziente è stata completamente riabilitata con il definitivo.

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