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Parodontite: sintomi, cause, rimedi e come si cura

La parodontite è una malattia infiammatoria del tessuto di sostegno dei denti, che sono il legamento parodontali, le gengive e l’osso alveolare. E’ normalmente causata da un’accumulo di placca e tartaro sui denti e può portare alla perdita dei denti se non trattata. I sintomi comuni includono gengive sanguinanti, gonfiore gengivale, arrossamento, alitosi e mobilità dentale. E’ una malattia che danneggia tutte le strutture che circondano il dente e lo aiutano a mantenersi saldo intorno all’osso.

I sintomi iniziali possono partire da una semplice gengivite che, se non curata, può aggravarsi in una malattia parodontale fino a portare alla perdita del dente stesso.

Questo tipo di patologia arriva a colpire il 52% dei soggetti con un’età compresa tra i 50 e 75 anni più frequente negli uomini rispetto alle donne.

Quasi 1 adulto su 2 è suscettibile a sviluppare questa malattia.

Colpisce individui in età adulta e avanzata, ma a volte si può manifestare anche nel periodo dell’adolescenza o addirittura dell’infanzia.

Le strutture che circondano il dente sono:

  • la gengiva
  • l’osso alveolare
  • il legamento parodontale
  • il cemento radicolare che ricopre la radice del dente
anatomia del dente sano in assenza di parodontite
anatomia del dente

E’ stata fatta una nuova classificazione a Chicago nel 2017 molto utile al parodontologo per diagnosticare e curare questo tipo di malattia ma allo stesso tempo molto complessa per il paziente.

Noi vi spiegheremo la classificazione parodontale basandoci sulla vecchia del ’99 molto più semplice ed intuibile:

  • Parodontite iniziale moderata. Sondaggio gengivale inferiore a 5 mm
  • Parodontite avanzata o parodontite grave. Sondaggio gengivale superiore a 5 mm

Cause della parodontite: quali sono?

La parodontite è una malattia infiammatoria provocata dalla placca batterica che si deposita sulla superficie del dente.

E’ dimostrato che, in presenza di altri fattori come la familiarità ed il fumo, questa malattia si può aggravare.

Per sapere quali rischi può causare il fumo leggi questo articolo: parodontite e fumo

E’ stato ampiamente dimostrato che, in associazione alla placca batterica, la presenza di altri fattori, quali il fumo, e la familiarità, aumentano il rischio di progressione della malattia. Si registra inoltre una maggiore suscettibilità alla patologia per pazienti affetti da diabete, artrite reumatoide, sindrome di Down, pazienti HIV positivi o che fanno uso di farmaci come steroidi, ciclosporine e calcioantagonisti.

Per approfondimento diabete leggi questo articolo: parodontite e diabete

Sintomi della parodontite

I segnali posso essere molteplici:

  • infiammazione gengivale
  • sanguinamento gengivale sia quando si spazzolano i denti sia spontaneo
  • indolenzimento delle gengive
  • sensibilità al dente al freddo e al caldo
  • alitosi
  • aumento degli spazi tra un dente e l’altro
  • mobilità del dente

E’ consigliabile, se si dovesse presentare anche uno solo di questi sintomi, richiedere immediatamente un controllo dal vostro odontoiatra. Lo scopo è quello di prevenire il momento in cui si verifichino sintomi più gravi come la perdita di attacco che causa la mobilità dei denti.

Generalmente non si percepisce dolore, se non nei casi di parodontite già avanzata, parodontite grave.

Evoluzione della parodontite

Se la placca batterica non viene rimossa con le normali manovre d’igiene dentale, si può formare una lieve infiammazione con sanguinamento della gengiva: gengivite.

Questo stato infiammatorio è reversibile se trattato precocemente, se invece viene trascurato il rischio è un peggioramento e una perdita di supporto del dente con la formazione di tasche, cavità patologiche tra gengiva e dente.

Se non si interviene a livello professionale odontoiatrico il dente inizierà a muoversi fine ad arrivare alla sua caduta, molte volte spontaneamente.

evoluzione della parodontite
Evoluzione della malattia

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La parodontite è contagiosa?

L’argomento è da sempre controverso. Per noi la risposta è probabilmente si.

Gli studi sull’argomento però sono molto limitati.
Vi mettiamo a disposizione uno studio citato nella biblioteca online della letteratura scientifica internazionale.

Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, la parodontite non è considerata una malattia contagiosa nel modo tradizionale in cui intendiamo raffreddori o influenza. Tuttavia, i batteri che causano la parodontite possono essere trasferiti da una persona all’altra attraverso la saliva, il che implica una minima possibilità di trasmissione, soprattutto all’interno dello stesso nucleo familiare o tra partner intimi.

È importante sottolineare che, nonostante questa possibilità di trasferimento dei batteri, il rischio che una persona sviluppi la parodontite dipende fortemente dalla sua predisposizione individuale e dalle condizioni di igiene orale. Pertanto, a prescindere dal possibile trasferimento di batteri, una corretta prevenzione e igiene personale rimangono le misure più efficaci per proteggersi dalla malattia parodontale.

I batteri possono facilmente passare da un individuo all’altro tramite la saliva, ad esempio con un bacio tra partner o in famiglia.

La parodontite è ereditaria?

Una questione comune tra i pazienti riguarda la possibile ereditarietà della parodontite. Studi scientifici indicano che vi è una componente genetica che può influenzare la suscettibilità di un individuo alla parodontite. Sebbene i fattori ambientali e lo stile di vita siano cruciali nell’insorgere della malattia, la genetica può giocare un ruolo nella predisposizione ad avere una risposta infiammatoria più severa, che può contribuire alla progressione della parodontite. Conseguentemente, in presenza di casi di parodontite in famiglia, è fondamentale incrementare i controlli dentistici e adottare una scrupolosa igiene orale per minimizzare i rischi.

Una predisposizione genetica, familiarità, può facilitare la malattia. Se in famiglia qualcuno ha sofferto di parodontite le probabilità che tu vada incontro ad un identico problema sono molto alte.

La malattia sarà più difficile da curare se saranno presenti fattori di rischio come:

  • fumo
  • irregolarità dei denti e malocclusioni. Questi pazienti avranno più difficoltà a spazzolare perfettamente i denti in ogni punto
  • malattie metaboliche come il diabete
  • consumo eccessivo di alcol

La parodontite può causare danni al cuore? Leggi questo articolo di approfondimento.

Diagnosi della parodontite

La diagnosi precoce della parodontite è essenziale per prevenire danni maggiori ai tessuti di supporto dei denti. Può essere eseguito un test microbiologico e un’analisi genetica per individuare il tipo e la percentuale batterica presente. Questo test potrà essere ripetuto al termine del trattamento.

Viene fatto status radiografico che consiste nell’eseguire delle radiografie endorali per ogni singolo dente. Questo ci permette di individuare il reale livello di osso residuo.

Se necessita si provvederà a una scansione e una elaborazione della TAC Cone Beam tramite un software dedicato.

Tramite un apposita sonda graduata viene eseguito un sondaggio parodontale in cui si valuta il livello di attacco della gengiva e dell’osso all’elemento dentale su ogni singolo dente.

sanguinamento gengivale in paziente con parodontite
Sanguinamento gengivale
sondaggio parodontale in paziente con parodontite
Sondaggio parodontale

Vengono date le istruzioni di igiene orale al paziente sull’uso di spazzolini, filo interdentale etc, in base alla sua morfologia dentale e gengivale.

Parodontite come si cura?

Due sono i rimedi per curare la malattia parodontale:

Trattamento parodontale non chirurgico

  • Viene eseguita un igiene professionale su tutti i denti e una levigatura radicolare dei soli denti che presentano delle tasche al sondaggio.
  • Lo scopo è di rimuovere il tartaro e la placca batterica che si è depositata sulle superfici delle radici.
  • Alla terapia tradizionale si può associare una terapia laser che consente di decontaminare e di detossificare le superfici radicolari in modo molto più accurato.

A questo proposito è importante ricordare che la rimozione del tartaro non è possibile con lo spazzolino e l’igiene orale domiciliare, ma è necessario l’intervento professionale dell’igienista dentale. Saranno necessarie più sedute e sarà indispensabile la collaborazione da parte del paziente che si dovrà impegnare a garantire un’accurata igiene orale domiciliare. Solo così si potrà ottenere il risultato voluto.

Trattamento della Parodontite con il laser

L’utilizzo di laser associato alla terapia classica ha sicuramente migliorato il trattamento parodontale.
Un’ importante premessa è che non tutti i laser sono efficaci nel trattamento delle tasche parodontali. Bisogna inoltre chiarire che non si hanno in letteratura dati a lungo termine termine riguardo a questo tipo di terapia.

Il laser che utilizziamo nella nostra Clinica è un tipo di laser a diodi, dedicato specificamente alla parodontologia, che associa terapia fotodinamica e biostimolazione in modo da ottenere una completa pulizia della tasca.

La terapia tradizionale (scaling e root planing) viene associata all’utilizzo del laser, tutto tramite sistemi di ingrandimento, permettendo di rimuovere placca e tartaro sottogengivale in modo più completo.

Tramite questo protocollo terapeutico non invasivo gli interventi di chirurgia parodontale vengono drasticamente ridotti e trovano indicazione in una percentuale di casi minore del 5%.

I vantaggi sono i seguenti:

  • recessioni gengivali ridotte al minimo
  • sensibilità dentale drasticamente ridotta
  • assenza di anestesia
  • decontaminazione più valida delle tasche parodontali
  • dolore e sanguinamento gengivale eliminati
  • facile trattamento delle recidive
  • efficacia nella parodontite aggressiva giovanile

Trattamento parodontale chirurgico

La terapia chirurgica verrà eseguita in caso di difetti ossei importanti e dove la terapia non chirurgica non ottiene i risultati desiderati.

L’intervento chirurgico

Abbiamo diverse forme di chirurgia parodontale:

  • chirurgia resettiva consente di eliminare le tasche parodontali modificando i difetti ossei, permettendo quindi al paziente un migliore controllo dell’igiene domiciliare
  • chirurgia rigenerativa serve a ridurre la profondità di sondaggio delle tasche parodontali utilizzando, dove necessita, l’utilizzo di biomateriali e membrane come riempimento con lo scopo di ricreare l’attacco perso del dente.

Nuova terapia rigenerativa non chirurgica delle tasche parodontali

La perdita di tessuto di sostegno dei denti può essere trattata con un approccio non invasivo e del tutto indolore.

La valutazione del parodontologo permette di individuare le tasche che possono essere trattate con questa terapia. Bisogna analizzare i fattori legati al difetto osseo quali la profondità e l’angolo radiologico del difetto, il numero di pareti ossee residue, la profondità della tasca e il grado di mobilità dentale. L’analisi del clinico serve quindi a valutare su quali difetti è possibile intervenire con un approccio efficace e predicibile.

Utilizzando questa tecnica di rigenerazione è possibile eliminare o ridurre queste tasche per garantire la stabilità dei denti e arrestare la malattia.

Tramite l’uso di efficaci strumenti ultrasonici e utilizzando proteine derivate dalla matrice dello smalto, che stimolano i processi fondamentali per la rigenerazione del parodonto, siamo in grado di ottenere risultati clinici paragonabili a quelli della classica chirurgia parodontale senza dover utilizzare bisturi, senza praticare alcuna incisione e quindi senza punti di sutura.

Grazie a questo trattamento non chirurgico assisteremo ad una rigenerazione dei tessuti. Nelle immagini si osserva un guadagno di attacco parodontale ed osso di un dente gravemente compromesso con la conseguente riduzione della profondità di sondaggio in un paziente trattato con questa tecnica dal Dr. Gabriele Villa e dal Dr. Antonio Chellini.

radiografia prima e dopo di un trattamento per la cura della parodontite
Radiografia prima e dopo

La parodontite si può fermare?

Sì, la parodontite può essere fermata e gestita efficacemente se diagnosticata in tempo e trattata appropriatamente. Il successo del trattamento della parodontite dipende in larga misura dalla collaborazione attiva del paziente nella cura dell’igiene orale e dal seguire le indicazioni fornite dal proprio dentista o igienista dentale.

Un piano di trattamento personalizzato sarà sviluppato con l’obiettivo di eliminare l’infiammazione, ridurre la profondità delle tasche parodontali e stabilizzare la condizione dei tessuti parodontali. Sebbene la parodontite avanzata possa richiedere procedure più complesse, la gestione quotidiana e i controlli periodici sono fondamentali per mantenere i risultati nel lungo periodo e prevenire future recidive della malattia.

Terapia di mantenimento e controlli periodici

La terapia e i controlli vengono stabiliti in base alla gravità della malattia parodontale e alla collaborazione del paziente nel mantenere un’adeguata igiene orale domiciliare.

Prevenzione della parodontite

La prevenzione consiste:

  • controlli periodici dal dentista. Se si tratta di una donna in gravidanza oppure un paziente con problemi di salute consigliamo controlli più ravvicinati
  • igiene domiciliare scrupolosa non solo con lo spazzolino ma anche con filo interdentale, scovolino in base agli spazi interdentali
  • non fumare
spazzolini
Spazzolini
scovolini
Scovolini

Domande e risposte sulla Parodontite

Come si cura la parodontite?

Il trattamento della parodontite si concentra sulla pulizia delle tasche intorno ai denti per prevenire ulteriori danni ossei. I trattamenti vanno dalla pulizia profonda, nota come scaling e root planing, alla chirurgia. A volte può essere necessario l’utilizzo di antibiotici.

Come capire se si soffre di parodontite?

I sintomi della parodontite includono gengive gonfie, arrossate o che sanguinano facilmente, alito cattivo persistente, recessione gengivale per cui i denti appaiano più lunghi, e mobilità dei denti. Se notate questi segni è fondamentale consultare un dentista.

Cosa fare per fermare la parodontite?

Per fermare l’avanzamento della parodontite è essenziale mantenere una buona igiene orale quotidiana e pianificare visite regolari dal dentista per pulizie professionali. Smettere di fumare è anche cruciale, poiché il fumo è uno dei fattori di rischio principali per lo sviluppo di parodontite.

Quanto tempo ci vuole per guarire la parodontite?

La guarigione dalla parodontite può variare a seconda della gravità della malattia e della risposta al trattamento. Un miglioramento può essere notato subito dopo le prime sedute di pulizia profonda, ma la guarigione completa potrebbe richiedere diversi mesi.

Quale farmaco usare contro la parodontite?

Gli antibiotici possono essere prescritti per eliminare l’infezione. Il tipo specifico di antibiotico verrà determinato dal dentista in base alla gravità dell’infezione.

Quanto costa la cura per la parodontite?

I costi relativi al trattamento della parodontite variano ampiamente, in base all’estensione della malattia e al tipo di trattamento richiesto. Non esiste un costo uniforme, quindi è consigliabile discutere le opzioni con il proprio dentista.

Cosa succede se non si cura la parodontite?

Se trascurata, la parodontite può portare alla perdita dei denti e aumentare il rischio di complicanze più serie come malattie cardiache e diabete.

Qual è il miglior dentifricio per la parodontite?

Scegliete un dentifricio contenente antibatterici e fluoruro per aiutare a combattere la placca e prevenire la carie. Alcuni dentifrici sono specificamente formulati per assistere nella salute parodontale. Chiedete consiglio al vostro dentista.
Si può aggiungere anche quelli con principi attivi naturali che aiutano a prevenire il sanguinamento gengivale.

Qual è il miglior collutorio per parodontite?

Un collutorio con un agente antibatterico come la clorexidina o l’aloe vera può aiutare a ridurre il livello di batteri nella bocca, alleviando così la parodontite.
Sarebbe meglio mettere clorexidina e zinco cloruro come battericidi principali e aloe vera come lenitivo. 
I collutori a base di Clorexidina andrebbero usati in supporto ad una terapia parodontale e per tempi limitati secondo le indicazioni dell’igienista dentale o del dentista.

Come togliere l’infiammazione alle gengive in modo naturale?

Metodi naturali quali sciacqui con acqua salata o con soluzioni a base di erbe possono aiutare a ridurre l’infiammazione gengivale. Inoltre, mantenere un’alimentazione equilibrata e ridurre lo stress può favorire la salute gengivale.
Attenta pulizia meccanica tramite le corrette tecniche di igiene orale domiciliare con spazzolino e filo.

Conclusione

La parodontite è una patologia seria che può avere effetti significativi sulla salute orale e generale. Ma con la giusta prevenzione e un approccio terapeutico mirato, è possibile contrastarla efficacemente. Se notate qualcuno dei sintomi elencati, non esitate a consultare il vostro odontoiatra di fiducia. Ricordate che la salute delle vostre gengive è un tesoro che merita di essere preservato con cura e attenzione.

Ricorda sempre: un sorriso sano inizia dalle fondamenta di una buona salute parodontale!

Per ulteriori informazioni, trattamenti e consigli di prevenzione, non esitate a contattarci. La vostra salute orale è la nostra priorità.

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  • Quando passi lo spazzolino le tue gengive tendono a sanguinare?
  • I tuoi denti sono diventati più sensibili?
  • Vedi le tue gengive arrossate, gonfie e ti fanno male?
  • Ti sei accorto che alcuni dei tuoi denti sono diventati più lunghi o che le tue gengive si sono ritirate?
  • Hai notato dei nuovi spazi tra i tuoi denti?
  • Hai dei denti che si muovono?
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